martedì 12 ottobre 2010

Sagra di Penco

Chi va a Firenze e spende passa da Leccio e Penco glieli rende!
La famosa Sagra di Penco è in ricordo di un particolare personaggio: una statua di terracotta che si trovava sul tetto della fattoria del castello di Sammezzano.

La statua raffigurava un uomo seduto con, in testa, il cappello della guardia nazionale Napoleonica. Impugnava con una mano una spada e con l’altra portava una borsa, simbolo del potere economico e militare. Vi era scritto “PAGA E DIFENDE “. Quel buffo personaggio posto proprio nel centro di Leccio fu chiamato dai cittadini “PENCO” perché, poiché era su un tetto, sembrava che “Pencolava” cioè minacciava di cadere. Questo accadeva sia perché si trovava in alto, sia perché lo stato d’animo dei più era anti–francese e faceva presagire una prossima sua distribuzione del simbolo dell’odiato nemico.

Penco rimase sul tetto della fattoria anche dopo la caduta di Napoleone e la restaurazione del 1815; perché la tenuta di Sammezzano rimase proprietà dei Francesi. Nel 1870 furono completate la famosa sala bianca e la sala degli specchi, sempre in stile neo-moresco.

Era, infatti, passata la paura della rivoluzione e Penco non rappresentava più la sovversione, anzi, aveva raggiunto una grande popolarità essendo divenuto il simbolo dell’intero Valdarno.

Ovunque, scherzosamente, si diceva: ” CHI VA A FIRENZE E SPENDE PASSA DA LECCIO E PENCO GLIELI RENDE “

Nel tardo pomeriggio del 10 giugno 1940, subito dopo che Mussolini ebbe annunciato per radio che l’Italia aveva dichiarato guerra alla Francia, i fascisti di Leccio, esaltati dalle parole del Duce, salirono sul tetto della fattoria e distrussero Penco che per 141 anni aveva rappresentato il simbolo della libertà. Quella statua fu la prima vittima della seconda guerra mondiale.

Nel 1974 l’unione sportiva leccese istituì una sagra che è presente ancora oggi, la famosa: "SAGRA DI PENCO" che cade la terza domenica d’ottobre in ricordo di questo particolare personaggio.

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